Chiarire i propri obiettivi e costruire il piano d’azione
15 Gennaio 2019|Senza categoria
In questo articolo ho raccolto in una sorta di guida alcuni spunti interessanti per chiarire i propri obiettivi e costruire il piano d’azione più efficace per raggiungerli.
Ti racconterò come analizzo la mia situazione personale su ciascuna area della vita e come lavoro sui miei valori e l’identità personale per chiarire gli obiettivi in modo da aumentare la mia auto-efficacia e sentirmi allineato con il mio scopo.
Queste sono le tre fasi che percorro per la mia auto-analisi:
- Analizzare la situazione personale
- Definire obiettivi chiari e raggiungibili
- Costruire un piano d’azione efficace
Faccio questa ricerca periodicamente e sono particolarmente felice di cosa emerge ogni anno perché mi da la possibilità di far emergere i miei bisogni e capire come posso migliorare le mie competenze per affrontare il futuro con più serenità e soddisfazione.
Continua la lettura solo se pensi di avere la giusta motivazione per migliorarti e ti va di metterti in gioco proprio adesso.
1. Analizzare la situazione personale
Uno strumento di coaching tanto semplice quanto efficace è la Ruota della Vita. Ti permette di scattare un’istantanea alla tua vita e consiste nel valutare gli ambiti più importanti della vita con un punteggio da 1 a 10, riconducibili alla sfera personale, lavorativa e sociale. Questi ambiti sono la salute, le emozioni, i beni materiali, la crescita personale, la famiglia, la vita sociale, lo svago, il lavoro, le finanze e la missione personale.
Una volta riempiti i 10 spicchi con la tua personale valutazione emergono chiaramente quali sono le aree dove puoi migliorare e iniziare quindi a chiarire gli obiettivi e puntare al miglioramento. Molto spesso succede che se sistemi gli ambiti della vita con un punteggio più basso, automaticamente migliorano anche gli altri, essendo molto spesso collegati. Ad esempio se hai 4 sulle finanze e sistemi questo ambito fissando e raggiungendo gli obiettivi che ti poni, è molto probabile che si sistemerà anche l’ambito lavoro.
L’obiettivo dell’esercizio è arrivare ad equilibrare le 3 sfere principali: personale, lavorativa e sociale.
Uno degli ambiti su cui amo particolarmente lavorare è la missione personale o contributo al mondo. Mi piace farlo perchè mi fa capire quanto sia vicino allo scopo che desidero perseguire nella mia vita. Tutti noi adottiamo nel corso della nostra esistenza degli stili di adattamento che compensano delle mancanze che abbiamo vissuto. Focalizzarmi sul senso di connessione e di sintonizzazione mi aiuta a definire degli obiettivi che diano significato alle mie giornate.
Definire la propria mission è come avere una mappa interiore che rende più chiaro il tuo obiettivo. E quando l’obiettivo è chiaro è molto più facile costruire un piano d’azione che ti permetta di raggiungerlo. Molto spesso però confondiamo le azioni (l’output) con l’obiettivo finale (l’outcome) e rimaniamo incastrati nel loop dell’inefficacia.
Se invece le azioni sono realmente coerenti con l’outcome, ovvero quello che è davvero importante per te, rimani fedele alla tua mission e i risultati che ottieni sono coerenti la tua identità, con chi sei veramente. Potrai in questo caso sperimentare un senso di equilibrio, gratificazione e autostima perchè hai soddisfatto i tuoi valori più profondi.
2. Definire obiettivi chiari e raggiungibili
In questa fase mi faccio molte domande. Domande di qualità applicando alcuni efficaci modelli di coaching. Il coaching è un facilitatore di risultato che ti permette di chiarire gli obiettivi e velocizzare consapevolezza e comprensione di chi sei e cosa vuoi ottenere. I valori e soprattutto i tuoi “perchè” sono i pilastri fondamentali che sostengono le azioni. Quando li hai individuati in modo preciso hai le idee molto più chiare su cosa devi fare, e in quale sequenza, per trasformare i tuoi obiettivi in risultati.
Qual è la tua ambizione? Chi vuoi essere o diventare? Di quali persone vuoi circondarti e quali esperienze vuoi vivere? Ma soprattutto chi sei e quali sono i tuoi valori fondamentali? Prima di chiarire gli obiettivi specifici e stendere il piano d’azione occorre rispondere a livello più macro a queste domande.
Il mio consiglio è di prendere spunto da ciò che ha funzionato per me e per moltissime altre persone che hanno cambiato il corso degli eventi della propria vita.
Quali sono i miei valori?
Scrivili di getto su un foglio e poi riordinali secondo la priorità che assegni a ciascuno di loro. I valori sono convinzioni molto profonde e credenze molto forti che si rifanno ai nostri comportamenti, le nostre azioni e le relazioni che abbiamo con gli altri. Eccone alcuni: fiducia, sicurezza, libertà, armonia, gratitudine, dignità, onestà, integrità, rispetto, ecc.
Cosa faccio quando sono la versione migliore di me stesso?
Per rispondere a questa domanda ho trovato utile utilizzare la visualizzazione. Trova una posizione comoda e immagina a occhi chiusi le situazioni (una per una) in cui hai potuto esprimere tutto il tuo potenziale e vivi per un momento le sensazioni e le emozioni legate a quelle esperienze. Guardati “da dentro”: cosa senti nel tuo corpo? Quali pensieri ti attraversano, quali immagini vedi, quali suoni e odori percepisci? Prova a guardarti anche “da fuori” come se fossi l’osservatore di te e rivivi le emozioni che hai provato come se ti stesse osservando un’altra persona. Ancora in te le emozioni e i pensieri e richiamali in te quando hai bisogno di potenziare i tuoi intenti (le ancore sono uno strumento di P.N.L., ne ho parlato in Migliorare il proprio stato interiore e le relazioni con la P.N.L.).
Qual è la mia missione? Cosa voglio realizzare, come voglio farlo?
Ragionare sulla propria missione non è la cosa più semplice del mondo. Potrebbe sembrare qualcosa di molto lontano nel tempo e difficile da raggiungere. Se l’esercizio della visualizzazione ti ha aiutato a focalizzare cosa desideri ottenere prova a rafforzarlo trasformando quelle immagini e sensazioni in una formula scritta che crea chiarezza su ciò che vuoi nel momento presente. Questo è un esempio, ma puoi personalizzare la frase aggiungendo, togliendo e sostituendo ogni sua parte.
La frase dovrebbe avere più o meno questa struttura:
La mia missione è di essere _____________________ (scrivi chi vuoi essere) nel ____________________ (scrivi l’azione che vuoi intraprendere, ad esempio creare, sviluppare, vendere, ecc.) ________________ (scrivi l’oggetto dell’azione che vuoi intraprendere, ad esempio: creare eventi, sviluppare siti web, vendere libri), in modo da supportare _________________ (scrivi il tuo pubblico di riferimento) ad ottenere _________________ (scrivi il risultato del tuo contributo).
Tutta l’attenzione è rivolta a dare valore al tuo pubblico di riferimento (o cliente potenziale), risolvendo un problema reale attraverso le tue competenze.
Quali sono i miei talenti?
Inizia a scrivere una lista di almeno 10 talenti che pensi di avere in ordine casuale, come fatto in precedenza per i valori. Successivamente raggruppali per tipologia e crea una classifica dei 3 più importanti.
Quali sono i miei obiettivi?
Un obiettivo ben formato deve rispettare certe caratteristiche per aumentare le probabilità che possa essere raggiunto. Nel modello manageriale di George T. Doran e Robert S. Rubin degli anni ’80 gli obiettivi si definiscono S.M.A.R.T.:
- Specific – Specifico
- Measurable – Misurabile
- Achievable – Realizzabile
- Relevant – Rilevante
- Time Framed – Scadenzato
mentre in P.N.L. e nel Coaching di Tim Gallwey e John Whitmore il modello è leggermente semplificato e lavora di più sulla motivazione e sul “gioco interiore” che si crea quando definisci obiettivi sfidanti.
- Exciting – Eccitante
- Assessable – Misurabile
- Challenging – Sfidante
- Time-framed – Temporalmente definito
In più deve essere Positivo, Specifico e sotto il tuo Controllo.
Per ognuna di queste caratteristiche ci sono delle domande specifiche su cui lavorare per arrivare alla chiarezza che ti permette di definire ancora meglio l’obiettivo. Ne parlerò più avanti dedicando un intero articolo agli obiettivi.
Quali competenze devo sviluppare per realizzare i miei obiettivi?
Potresti non avere già le competenze che ti servono per chiarire il tuo obiettivo e aver bisogno di acquisire competenze tecniche oggettive (hard skills), strettamente collegate a ciò che sai fare (ad es. saper usare Excel), oppure competenze trasversali (soft skills) e meno misurabili come l’empatia, la comunicazione efficace o la leadership.
3. Costruire un piano d’azione efficace
Molto spesso la nostra mentalità ci impedisce di mettere in pratica le azioni che servono per trasformare gli obiettivi in risultati. Questo succede per vari motivi. Personalmente mi è capitato di non agire perchè avevo convinzioni limitanti e quindi credevo di non poter ottenere quello che desideravo e che razionalmente mi ero prefissato. Oppure in un altri casi avevo sovrastimato l’obiettivo, non ero organizzato e non avevo le competenze (in quel momento) per raggiungerlo.
Quando abbiamo convinzioni limitanti siamo convinti che “cambiare non è facile”, impediamo il cambiamento. Se invece crediamo di potercela fare, ci attiviamo per trovare un modo per riuscirci e molto probabilmente un modo lo troviamo. Se crediamo di potercela fare agiamo, se agiamo determiniamo i risultati che otteniamo ed i risultati rafforzano le convinzioni. È un loop che auto-alimenta la motivazione e l’efficacia.
Se non siamo organizzati per raggiungere i nostri obiettivi, ci viene in aiuto la gestione meglio il tempo. Gestire meglio il nostro tempo ci permette di strutturare una sequenza efficace di azioni ben definite che ci guida passo dopo passo a soddisfare l’obiettivo prefissato. Ho trovato molto utile per esempio suddividere la mia giornata in blocchi di tempo e dedicare energie e concentrazione solo alle attività pianificate in quel blocco. Sono piccole abitudini che fanno una gran differenza sui risultati.
È provato scientificamente che avere delle routine e instaurare delle abitudini influenza positivamente l’efficacia personale. Tuttavia se vogliamo cambiare anche una singola abitudine nella nostra vita (come smettere di fumare, iniziare a meditare oppure essere più produttivi al lavoro) e far si che quella abitudine si consolidi nel tempo, è necessario attuare un piano efficace che agisca su vari livelli.
Ti condivido alcune ricerche a supporto di questa tesi:
- Oltre il 70% delle persone che si sottopongono ad una dieta riprendono il peso perso in meno di un anno e a due anni di distanza più del 90% delle persone avrà ripreso il peso iniziale e sarà ingrassata di 4/5 chili;
- Secondo i dati emersi durante il 17° Congresso nazionale sulle malattie respiratorie, il 95% di coloro che prova a smettere, riprende entro un anno;
- Il 45% delle persone si fissa obiettivi annuali, ma solo l’8% li raggiunge – Journal of Clinical Psychology.
Non basta lavorare sulla singola abitudine, bisogna attuare un cambiamento in più ambiti della vita. Ecco perchè è efficace lo strumento della Ruota della Vita, perchè ci rende consapevoli di ciò che non sta funzionando a livello sistemico, ci permette di chiarire gli obiettivi e ci stimolano a definire azioni funzionali al nostro cambiamento. Occorre però coltivare dentro noi stessi la volontà di attuare questo cambiamento. Monitorare il percorso e tutti gli step che lo compongono è essenziale.
L’importanza dei KPI
L’azione parte dalla pianificazione e definire una roadmap che ti permette di mantenere il focus sulle priorità è un passo fondamentale. Per fare in modo che il piano prosegua in senza intoppi occorre definire anche degli indicatori di performance (KPI) e degli step intermedi (o risultati chiave) che ti fanno vedere che tutto sta andando per il verso giusto. In questo modo puoi monitorare l’evoluzione del tuo obiettivo o progetto, garantire una crescita costante nel tempo o rivedere alcuni passaggi e correggere il tiro.
Quando c’è una strategia ben definita e un piano da seguire il prossimo step è agire. Tutto ciò che è stato pianificato va eseguito. Ma non è finita qui! L’esecuzione è una delle fasi in cui emergono i problemi, le falle, i limiti della strategia e delle azioni pianificate. Almeno il 50% del tuo piano andrà rivisto in corsa e per questo motivo è opportuno allenare la flessibilità ed essere adattabili, in modo che gli ostacoli non siano bloccanti per l’intero percorso e non ci spostino da quello che è l’obiettivo finale. Nella fase di azione l’ottica vincente è quella del miglioramento continuo e della crescita sul learning by doing.
Chiarire gli obiettivi è una scelta
Il miglioramento personale è la benzina per il cambiamento ed è sempre una scelta. Sta a noi decidere se accettare la situazione attuale e accontentarci del livello di competenze che già abbiamo oppure lavorare per migliorarle.
Molto spesso i desideri personali e professionali non si realizzano perchè non li trasformiamo in obiettivi.
Chiarire gli obiettivi è una scelta.
Mancando la chiarezza e la motivazione per realizzare ciò che desideriamo rimaniamo bloccati dove siamo e non evolviamo.
Attraverso un lavoro di auto-analisi o grazie al supporto di un coach è possibile definire con chiarezza gli obiettivi, lavorare sulla mentalità e le convinzioni limitanti e costruire il piano d’azione più veloce per ottenere ciò che desideriamo. Obiettivi chiari, fiducia in se stessi, competenze giuste, abitudini funzionali e piano d’azione a prova di bomba sono tasselli fondamentali per migliorarci e costruire la nostra nuova storia.
Spero di averti dato alcuni spunti su come chiarire gli obiettivi e iniziare a pensare a come strutturare il tuo percorso di cambiamento. Sicuramente in futuro entrerò più in dettaglio sul tema degli obiettivi, della motivazione e degli strumenti che servono per trasformare le tue idee in qualcosa di concreto e solido per te e per il tuo business.
Se hai qualche curiosità scrivimi pure a info@andreamazzon.com, iscriviti alla mia newsletter oppure seguimi sui miei canali.
A presto!
Andrea
PS. Ti lascio qui la versione audio e video del contenuto che hai appena letto.
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