Come affrontare il burnout
1 Novembre 2022|Leadership e comunicazione, Mindset e crescita professionale

Credo di essere andato in burnout un paio di volte nella mia vita professionale. Ho sperimentato come affrontare il burnout, come evitarlo e come ritrovare il pieno benessere professionale.
In questo articolo ti condivido la mia esperienza a riguardo e qualche spunto interessante che ho raccolto con dalle mie ricerche.
Cos’è il Burnout e cosa non è
“Burn out” è un termine di origine inglese che letteralmente significa “bruciato”, “esaurito” o “scoppiato”. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il burnout è una sindrome derivante da stress cronico associato al contesto lavorativo, che non riesce ad essere ben gestito.
La sindrome del burnout è caratterizzata da una serie di fenomeni di affaticamento, delusione, logoramento e improduttività che sfociano in prostrazione e disinteresse per la propria attività professionale quotidiana.
Il Burnout è una sindrome
Nel maggio 2019, il burnout è riconosciuto come “sindrome” e, come tale, è elencato nell’11esima revisione dell’International Classification of Disease (ICD), il testo di riferimento globale per tutte le patologie e le condizioni di salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il burnout come un “fenomeno occupazionale” derivante da uno stress cronico mal gestito, ma specifica che non si tratta di una malattia o di una condizione medica.
Cosa non è il Burnout
Il burnout si riferisce soltanto al contesto lavorativo e, per definizione, non deve essere esteso ad altri ambiti della propria vita. Questo fenomeno occupazionale non va confuso, inoltre, con disturbi specificamente associati allo stress, come nel caso, ad esempio, del disturbo post-traumatico da stress, nonostante alcune manifestazioni possano essere condivise.
Le cause principali del burnout e domande utili
Il burnout è in aumento: le ricerche su Google per la frase “sintomi di burnout” hanno raggiunto il massimo storico a maggio 2022. Per rispondere a questo, gli autori hanno progettato una serie di 18 domande, legate alle sei cause del burnout, che i manager possono utilizzare per avviare un dialogo con la propria squadra. Offrono anche indicazioni su come condurre la conversazione.
Uno dei segnali più significativi che gli Stati Uniti stanno vivendo una crisi di burnout potrebbe essere il fatto che le ricerche di Google per “sintomi di burnout” hanno raggiunto il massimo storico nel maggio 2022, mentre abbiamo superato il terzo anno della pandemia, affrontando la prospettiva di un’economia vacillante.
Il burnout deriva da una discrepanza tra la natura di un lavoratore e il suo lavoro, un problema che è quasi sempre sistemico ed endemico sul posto di lavoro piuttosto che riflettere un problema con i singoli dipendenti. Christina Maslach della UC Berkeley ha identificato sei cause principali che producono burnout:
- Carico di lavoro insostenibile
- Percepita mancanza di controllo
- Ricompense insufficienti per lo sforzo
- Mancanza di una comunità solidale
- Mancanza di equità
- Valori e abilità non corrispondenti
Prima che le organizzazioni possano affrontare il burnout, tuttavia, devono creare le condizioni necessarie per discutere sulle dinamiche che portano il fenomeno a manifestarsi. Troppo spesso, il burnout porta un etichetta negativa di debolezza individuale, è quasi un tabù parlarne con disinvoltura. I team leader giocano un ruolo cruciale in questo: devono fornire al collaboratore la sicurezza psicologica o trasmettere una cultura di team in cui le persone si sentano serene nel condividere i problemi che le assillano sul lavoro, senza timore di subire punizioni o giudizi negativi dagli altri.
Per incoraggiare questo tipo di dialogo e affrontare il fenomeno del burnout con disinvoltura, ci sono alcune domande da porci che che hanno lo scopo di aiutarci a trovare soluzioni per superarlo o, ancora meglio, prevenirlo.
Carico di lavoro insostenibile
Se sei un manager devi assicurarti di avere aspettative realistiche sui tuoi collaboratori. Non puoi chiedere loro di fare di più con meno competenze. Devi fornire loro tutti gli strumenti necessari per definire obiettivi chiari in modo che il team abbia una visione più chiara e i risultati siano alla portata.
- In che misura le priorità di lavoro sono allineate alla strategia e ai risultati attesi?
- A quali priorità o attività dovremmo prestare maggiore attenzione? Cosa dovremmo fare di più, di meno o smettere di fare?
- Quali strategie, tattiche e comportamenti dovremmo attuare affinchè i flussi di lavoro siano più efficaci e orientati agli obiettivi?
Percepita mancanza di controllo
Le persone hanno bisogno di lavorare in autonomia e sentire la fiducia del proprio team leader. In questo modo posso dare libero sfogo alla creatività per innovare e sentirsi più motivate. Over controllare ciò che fanno gli altri genera impotenza e apatia.
- In che modo giudichi lo svolgimento del tuo lavoro e come questo influenza le decisioni che prendi?
- Come puoi riprogettare l’esperienza lavorativa per dare maggiore libertà su come raggiungere gli obiettivi (i tuoi e quelli del tuo team)?
Ricompense insufficienti per lo sforzo
Il riconoscimento alle persone non deve per forza arrivare sotto forma di aumenti di compenso. A volte le ricompense intrinseche sulla motivazione, sull’allineamento di valori o sulla gratitudine fanno miracoli.
- Con quale frequenza tu e i tuoi collaboratori ricevete un riconoscimento appropriato per il lavoro ben fatto?
- Quali premi hanno più significato per te e i tuoi collaboratori?
- Quali dinamiche potresti implementare per fare in modo che il tuo lavoro e quello dei tuoi collaboratori venga riconosciuto?
Mancanza di una comunità solidale
Nessuna persone lavora bene isolata. Ognuno fa parte di una comunità che, a sua volta, deve essere costituita da una rete di supporto onesta, responsabile e condivisa. La forza lavoro di oggi è sola e i manager devono rafforzare i legami sociali di appartenenza. Affrontare il burnout come esercizio di squadra è particolarmente utile, poiché la narrazione condivisa aumenta e alimenta le connessioni e il benessere professionale.
- In che misura la tua comunità di lavoro ti sostiene o, in alternativa, prosciuga le tue energie?
- Ci sono ambiti di lavoro in cui la tua comunità è particolarmente forte? Dove può migliorare?
- Come puoi lavorare insieme alle persone per rafforzare i legami e le connessioni della tua comunità?
Mancanza di equità
Tutti hanno bisogno di sentirsi parte di un sistema e avere pari opportunità. I favoritismi creano ambienti tossici.
- In che modo tratti in modo equo i tuoi collaboratori?
- Come influenzi il risultato dei tuoi collaboratori in misura differente dalla ricompensa economica?
- Cosa potresti fare per rendere la tua attività più equa?
Disallineamento tra valori e abilità
I problemi sorgono quando c’è un disallineamento tra ciò che le persone rappresentano e credono e ciò che l’organizzazione o il flusso di lavoro viene richiesto.
- In che misura i valori del team sono in linea con i tuoi? Dove risultano non allineati?
- In che misura il tuo business è sincronizzato con i valori dichiarati dalle persone vi lavorano? Quali sono le azioni allineate ai valori dichiarati e quali no?
- Cosa puoi fare per garantire che i tuoi valori e quelli della tua attività siano allineati?
Come affrontare il burnout in tre step
Primo step – Una soluzione che ho visto funzionare su come affrontare il burnout è fare in modo che il tuo team risponda alle domande sopra citate in modo asincrono in un documento condiviso. Tutte le persone coinvolte dovrebbero poi condividere le risposte apertamente, perché la condivisione aiuta ad essere vulnerabili e genera legami di squadra forti. La collaborazione asincrona offre maggiore valore e consente di avere uno spettro più ampio di punti di vista su come affrontare il burnout.
Secondo step – Convoca una riunione per concentrarti sull’argomento. Dividi le persone in piccoli gruppi da tre a quattro individui e assegna a ciascuno dei sei gruppi le domande di cui sopra. Utilizzando le risposte già fornite nel documento condiviso, chiedi a ciascun team di sviluppare dei consigli da condividere al gruppo più ampio. Le conversazioni di gruppo più piccole stimolano il coraggio e la franchezza, sentimenti importanti per lavorare sulla resilienza della tua squadra.
Questo tipo di esercizio darà al tuo team una sensazione collettiva di appartenenza ai propri livelli di burnout. La co-creazione e la condivisione delle vulnerabilità porterà anche a team più forti e coesi. Questo approccio inclusivo genererà soluzioni più innovative ed efficaci rispetto a quanto potrebbe offrire l’ufficio HR se lavorasse da solo con le persone.
Terzo step – Nell’impegnarti in questo lavoro è importante stabilire aspettative realistiche. Le preoccupazioni e le opinioni dei membri del team devono essere prese sul serio e rispettate da tutti per portare al cambiamento. Una volta che hai condotto questo esercizio alla sua conclusione, apporta modifiche dove possibile e dove non puoi, spiega il perché e cerca altri modi per colmare il divario tra le persone e trovare soluzioni condivise.
Se porti avanti in solitaria la tua attività e non hai un team di lavoro per confrontarti sulle dinamiche professionali che vivi tutti i giorni, il mio consiglio è trovare una guida che possa aiutarti a focalizzare i traguardi che desideri raggiungere e mettere in atto nuovi pensieri e nuove azioni per creare maggiore allineamento tra chi sei e ciò che fai.
Farsi le domande giuste e impegnarsi a instaurare dialoghi di qualità è di vitale importanza per ottenere grandi risultati insieme e affrontare il cambiamento con maggiore consapevolezza.
A presto,
Andrea
Fonti consultate:
- Harvard Business Review
- My-personal trainer
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